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I romanzi e i racconti di Arbasino, che i Meridiani raccolgono nei due tomi mirabilmente curati da Raffaele Manica, fanno tutti insieme una strutturata memoria culturale del secondo Novecento: un romanzo storico disteso in due volumi, e lungo mezzo secolo. La riconfezione editoriale di questo sfolgorante romanzo si avvale di un saggio introduttivo denso e intrigante; di una «Cronologia» che è un racconto critico a due voci, del curatore e dell'autore; e di un doppio apparato storico-filologico. Il primo apparato è direttamente gestito da Arbasino. Riproduce le copertine, i risvolti, i segnalibri, le note d'autore, delle varie edizioni. A ribadire che le copertine fanno parte dei libri, legate come sono alla storia della grafica e del gusto, alle strategie editoriali, alla storia della ricezione. Arbasino deve aver pensato a lungo a questo apparato. Già nel marzo del 2003, in una lettera inedita, scriveva: «Per La caduta dei tiranni avevo chiesto a Elvira Sellerio di cercare una stampa rivoluzionaria con una presa della Bastiglia simile all'abbattimento del Muro di Berlino. Trovò un contadino in rivolta che andava bene lo stesso. Per Le piccole vacanze rimasi male, invece, perché Calvino e Fonzi e Foà vi misero un Maccari (per associazione col «Mondo»). Ma per me Maccari "faceva generazione vecchia"».
Alberto Arbasino, «Romanzi e racconti»,
a cura di Raffaele Manica, I Meridiani, Mondadori, 2 vol; ogni vol. € 55,00.